Il metodo sperimentale
Come noto, il metodo sperimentale, introdotto da Galileo Galilei (1564-1642), si basa sulla osservazione di un fenomeno seguita da un esperimento, il cui scopo è quello di convalidare o confutare l’ipotesi formulata
In caso di convalida dell’ipotesi, si procede con l’esecuzione di un gran numero di esperimenti, in maniera tale che i risultati acquisiti siano attendibili (analisi statistica): ne deriva la formulazione di una teoria, alla base delle formulazione di una legge.
In caso di rigetto dell’ipotesi, essa viene modificata e sottoposta a nuovi esperimenti.
Il metodo scientifico o sperimentale si articola in due fasi:
fase induttiva (cioè dallo studio di dati sperimentali si giunge alla formulazione di una regola universale)
fase deduttiva
La fase induttiva si divide inoltre in:
osservazioni e misure (in questa fase si utilizza la strumentazione opportuna e si raccolgono i dati)
formulazione di un’ipotesi, si tenta cioè di spiegare il fenomeno, mediante la “lettura” dei dati sperimentali.
La fase deduttiva si distingue in:
verifica dell’ipotesi (si sottopongono i dati ad una verifica rigorosa, si fanno delle controprove, ecc.)
formulazione di un’ipotesi, si tenta cioè di spiegare il fenomeno, mediante la “lettura” dei dati sperimentali.